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La Discalculia o “DSA in matematica”
Genitore 1: «Non capisco come mai mio figlio non riesca a memorizzare le tabelline. Se ha tempo a disposizione riesce a dirmi quanto fa, ad esempio, 6×6, ma ha bisogno di contare sulle dita e fa un procedimento lungo e complicato. Non riesce semplicemente a memorizzare che 6×6 fa 36. Ho provato diverse volte a farlo esercitare ma… nulla, dopo un po’ se ne dimentica». Genitore 2: «Mia figlia, invece, sa procedere bene con i calcoli e conosce le tabelline, ma spesso confonde i numeri. Se deve scrivere 1.001 magari scrive 101, oppure 10.001, a volte inverte le cifre o non riesce a stabilire l’ordine di grandezza dei numeri, confondendo…
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Divagazioni sull’inferiorità del Sud Italia
Vi racconterò una storia, che spesso racconto ai miei studenti quando parliamo delle differenze tra apprendimento scolastico ed intelligenza, e che oggi mi torna in mente per l’ennesimo dibattito di dubbio livello a cui, come voi, sono stata costretta ad assistere. La mia storia richiede tempo, mettetevi comodi. Qualche anno fa, esattamente nel 2010, un ex professore emerito di psicologia all’Università di Ulster, Scozia, ha pubblicato non uno ma due articoli (Lynn, 2010a, 2010b) sulla prestigiosa rivista scientifica Intelligence (si tratta di una rivista che vale molti punti, nel sistema di raccolta punti che è diventata l’Università – ma di questo parleremo un’altra volta).Il primo di questi si intitolava “In…
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I bisogni della didattica a distanza.
In questi giorni si è scritto e detto tutto ed il contrario di tutto sulla didattica a distanza (DaD). Ci sono i fervidi sostenitori della DaD, i suoi fervidi oppositori e infine quelli che semplicemente si adattano comprendendo che dobbiamo comunque imparare a svolgere il nostro ruolo anche in condizioni di emergenza, gambe in spalla e chissà che non ne venga fuori qualcosa di positivo. Nel ragionamento che segue, escluderò le situazioni in cui non è possibile applicare la DaD per problemi oggettivi degli alunni, come il grave svantaggio socioeconomico e quindi l’assenza di dispositivi o di connessione internet. Per tutte le altre situazioni, a mio avviso, la domanda che…
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Grazie
Sono giorni importanti, di bilancio e riflessione. Usiamoli per ringraziare chi lo merita. Non come atto dovuto o ipocrita, ma come riconoscimento profondo.Ringraziamo il fatto che in Italia, tranne in casi estremi, non ci mancano la casa, l’acqua, il cibo, la luce elettrica e le telecomunicazioni, cose che ci consentono di passare questi giorni in una situazione agiata e comunque non disperata. Ringraziamo il fatto che l’Italia è bellissima e lo sarà sempre. È qui che aspetta, immobile nella sua spietata bellezza, ed alla fine torneranno i visitatori più numerosi di prima ad ammirarla. Ringraziamo, soprattutto, il fatto che in Italia non c’è la guerra. Che almeno, diversamente da quello…
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La miglior forma di comunicazione a distanza
È Pasqua. I luoghi di preghiera sono chiusi ma una cosa è certa: le preghiere si servono da sempre della comunicazione a distanza.Benché l’uomo abbia costruito meravigliosi luoghi di culto che hanno il valore di creare comunità, la vera spiritualità non ha bisogno di luoghi e pareti, così come non ha bisogno di internet o dispositivi elettronici all’avanguardia.Il segnale non si perde mai.Esiste dalla notte dei tempi.Se siete credenti, pregate dalle vostre case, in coro o con voce solitaria. La vostra preghiera, se sincera e profonda, arriverà a destinazione. E se non credete, pregate per la scienza, per una scienza che possa risorgere al servizio della pace, della salute e…
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Emozioni intelligenti in tempi di emergenza da Coronavirus
In questo video introdotto da Claudio Di Gesù illustro la ricerca “MetaEmozioni al tempo del Coronavirus” che sto conducendo. Vi invito a partecipare.Riflettere sulle vostre emozioni vi sarà utile!Qui le informazioni e il link per partecipare
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Breve intervista su “le emozioni ai tempi del coronavirus”
Ecco un mio breve intervento sulle “emozioni ai tempi del coronavirus” alla trasmissione 19 Live di TELE ONE (dal minuto 1:29)
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L’alleanza emotiva in tempo di Coronavirus
Prenderci cura del nostro stato emotivo e condividere con i bambini le emozioni che proviamo è il primo passo per non trasformare questo periodo di isolamento in un vero e proprio “lavoro emozionale”, troppo stressante e faticoso per tutti… Continua a leggere l’articolo pubblicato online nella rivista UPPA