Noi, le ombre e la caverna.
Caro Platone, volevo dirti che, dopo secoli e secoli, siamo ancora nella caverna.
Adesso, la nostra caverna è enorme, si chiama internet e le ombre sono proiettate direttamente sugli schermi dei nostri smartphone (almeno loro, sono smart).
Ma il burattinaio non è più uno solo, sono migliaia.
E tutti urlano e nessuno ascolta o guarda.
Siamo sempre più “informati” e sempre più confusi.
Non abbiamo catene, ma stiamo ancora qui, dentro la caverna.
Almeno, qui, ci sentiamo al sicuro.